
Il TEDxPollica prende vita nel cuore del paese, la piazza di Pollica
Tra vicoli che parlano sottovoce, una piazze che custodisce storie, dove ogni pietra è una memoria e ogni sguardo è relazione.
Non sarà solo un palco dove condividere storie potenti, ma un tempo condiviso, un gesto collettivo di resistenza e rigenerazione.
Perché i Paesi non sono cartoline. Le persone non sono numeri. Sono battiti, relazioni, silenzi condivisi, mani che si stringono. E oggi, più che mai, citando Franco Arminio, abbiamo bisogno di un’ecologia dello sguardo: uno sguardo che sa abitare, che sa curare, che sa dire grazie.
In un’estate strana, fatta di guerre disumane, tormentoni e selfie,
abbiamo bisogno di riprenderci spazi sani di pensiero e connessione.Abbiamo bisogno di umanità e bellezza. Servono parole e sguardi profondi, ascolto attento e cuori che non fuggono.
Presenza e partecipazione sono il battito sano che dà ritmo a questa cura silenziosa che chiamiamo abitare, e a quella danza fragile e potente che chiamiamo comunità.
Quest’anno il TEDxPollica sarà un viaggio dentro il T.E.M.P.O.
E in un tempo come questo, in cui la guerra continua a dilaniare e affamare il mondo, annientare vite e minare il futuro di intere generazioni, sentiamo ancora più urgente la necessità di resistere.
Ma resistere, per noi, significa coltivare umanità, nutrire la creatività, custodire memoria, scegliere la cura al posto del cinismo, il dialogo al posto dell’odio.
È un atto quotidiano e collettivo.
È la nostra forma di impegno politico, educativo, civile.
Perché in ogni progetto, in ogni piazza, in ogni scuola, in ogni laboratorio, noi stiamo allenando la capacità più rivoluzionaria che abbiamo: essere pienamente umani.
Quel tempo che non si vede ma si sente, che non si possiede ma si vive.
Il tempo come ingrediente essenziale della vita: il più prezioso, il più fragile, il più rivelatore.
Perché il tempo non si misura in anni, ma in emozioni.
Allungarlo è sopravvivenza, allargarlo è vita.
Questa edizione è un invito a ritrovare il tempo:
quello da offrire a ciò che conta, quello lento che cura, che tempra nell’attesa, quello che ci sfida con le sue urgenze, quello della natura che ci guida con il suo ritmo, quello interiore che ci ricorda di essere vivi, davvero.
Il tempo vissuto, imparato e trasmesso che definisce chi siamo. È ciò che ci tiene uniti, che alimenta il nostro senso di appartenenza e continuità.
Come il tempo, la memoria scorre, si stratifica e ci accompagna, ricordandoci che ogni istante è costruito anche con ciò che è stato.
Per farlo, abbiamo scelto di raccontarlo attraverso cinque parole chiave.
Cinque dimensioni che ci aiutano a navigarlo, ad abitarlo e a proiettarlo.
Nasce così il nostro acronimo: T.E.M.P.O.
Un invito a riflettere su ciò che siamo stati, su ciò che siamo e su ciò che possiamo ancora diventare.
Traccia. Esperienza. Movimento. Presenza. Orizzonte.
Una mappa del tempo.
Una bussola per la nostra contemporaneità. Un modo per ricordarci che il tempo non va solo vissuto: va ascoltato, onorato e condiviso.
T.E.M.P.O.
Traccia, Esperienza, Movimento, Presenza, Orizzonte
Traccia
È radice e memoria, è la voce di chi ci ha preceduti, è il peso e la bellezza dell’eredità che portiamo. In un’epoca che vorrebbe farci dimenticare da dove veniamo, riconoscere le tracce è un atto di resistenza: ci ricorda chi siamo e ci indica la direzione da scegliere, ogni giorno.
Esperienza
Il tempo vissuto è tempo che trasforma. Ogni istante è scuola, è esercizio di senso, è materia viva. L’esperienza allarga il tempo, lo rende denso, reale, umano. Non basta attraversare i giorni: dobbiamo lasciarli attraversare noi. Perché la profondità con cui viviamo le cose è la misura della nostra umanità.
Movimento
Il tempo non è una linea retta: è flusso, vibrazione, battito. È fatto di accelerazioni improvvise e pause necessarie, di crisi e rinascite. Resistere, oggi, significa muoversi con consapevolezza nel cambiamento, danzare con l’incertezza, accettare il divenire. Solo chi si muove con intenzione riesce a generare futuro.
Presenza
In un mondo distratto, la presenza è rivoluzionaria. Essere davvero qui, con tutto il corpo, la mente e il cuore, è diventato un atto politico. Solo nella presenza il tempo si fa autentico, e la comunità si fa reale. Presenza è ascolto, è cura, è resistenza silenziosa. È il coraggio di non fuggire, di restare umani.
Orizzonte
Il tempo non finisce nel presente: tende sempre a qualcosa. È la dimensione del sogno, dell’immaginazione, della responsabilità. Guardare avanti oggi è difficile, ma necessario. Coltivare orizzonti condivisi è l’unico modo per non arrendersi. Costruire futuro è la più radicale forma di speranza.